betaina

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sf. [sec. XIX; dal latino bēta, bietola+-ina]. Sostanza organica naturale avente la struttura di sale interno d'ammonio quaternario oppure di sale d'ossonio o di solfonio. Più comunemente indica i metil-derivati degli amminoacidi di formula generale

I composti di tale categoria sono assai diffusi nel regno vegetale, ma possono essere anche di origine animale. Il meccanismo della biosintesi delle betaine non è stato ancora chiarito anche se è probabile che esse risultino dalla metilazione di determinati amminoacidi attuata in presenza di molecole donatrici di metili labili (colina, metionina, ecc.). Le betaine vengono generalmente distinte in tre gruppi. Nel primo figurano i derivati degli α-amminoacidi, tra cui la glicocolla-betaina o betaina comune, contenuta in elevate quantità nel succo della barbabietola da zucchero; il secondo gruppo comprende i derivati degli ω-amminoacidi e degli amminoacidi solforati; il terzo gruppo comprende i derivati degli acidi piridin-carbossilici aventi la struttura di basi quaternarie di piridinio. La sintesi delle betaine può essere condotta mediante metilazione degli amminoacidi corrispondenti con diazometano e con ioduro di metile, oppure con metodi specifici per le singole sostanze. La betaina comune funge nell'organismo da agente lipotropo in quanto interviene come donatrice di metili nei processi enzimatici di transmetilazione; da ciò il suo impiego come farmaco epatoprotettivo e disintossicante. Viene anche usata nell'insufficienza cardiaca, nelle malattie degenerative e in alcune neuropatie. Il cloridrato di betaina trova infine applicazione come succedaneo dell'acido cloridrico nel trattamento delle ipocloridrie.

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