larva

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; dal latino larva, spettro, maschera].

1) Nome con cui gli antichi Romani designavano lo spirito errabondo di un defunto che in vita era stato malvagio. Per estensione, fantasma, spettro: “vedea larve guerriere / cercar la pugna” (Foscolo); fig., vana apparenza: essere una larva di governo, di sovrano, non esercitare l'autorità connessa alla propria carica; anche persona magra, patita: una larva d'uomo; è ridotto a una larva.

2) Ant. e poetico, maschera.

3) Stadio giovanile (detto anche stadio larvale) degli animali cosiddetti a sviluppo indiretto che, all'uscita dall'uovo, presenta caratteri completamente diversi da quelli dei genitori e assume la forma adulta attraverso successivi stadi che comportano modifiche più o meno profonde (metamorfosi).

Biologia

Oltre alle caratteristiche anatomo-fisiologiche, spesso le larve hanno habitat, locomozione, regime alimentare del tutto diversi dall'adulto tanto da occupare una differente nicchia ecologica. Esempi significativi si possono trovare tra gli Insetti che trascorrono quasi tutto il periodo di accrescimento allo stadio larvale. Fra gli Efemerotteri esistono specie le cui larve, acquatiche, vivono per parecchi anni, mentre gli adulti vivono pochi giorni e sono addirittura privi della possibilità di nutrirsi. Negli Insetti si distinguono generalmente quattro tipi fondamentali di larve: protopode (capo non sempre ben separato dal torace e appendici tozze), eruciformi (con arti sul torace e sull'addome), oligopode (con sei arti toracici) e apode (prive di arti). Le larve degli animali acquatici possono anche contribuire a diffondere la specie: numerosi sono gli organismi fissi (Poriferi, madrepore, coralli, Anellidi Policheti, Briozoi, ecc.) le cui larve si lasciano trasportare dalle correnti verso altri luoghi, irraggiungibili dal genitore. Ma anche animali di fondo non propriamente sessili (come le stelle di mare o le oloturie) possono diffondersi con maggiore facilità grazie alle loro minuscole larve che percorrono tragitti immensamente superiori a quelli possibili per l'adulto. Spesso, inoltre, certi animali passano attraverso vari stadi larvali: è questo il caso dei Crostacei, degli Echinodermi, di alcuni Molluschi, ecc. Numerosissime sono le forme larvali degli animali, alcune delle quali sono semplici variazioni di un modello comune, altre sono forme più proprie di un determinato taxon. Oltre alle forme larvali dei Vertebrati, quali l'ammocete (Petromizonti), le larve dei Pesci (per esempio il leptocefalo dell'anguilla), e il girino (Anuri), alcune fra le larve più comuni degli Invertebrati sono: l'anfiblastula e la parenchimula, o parenchimella (Poriferi), la planula e l'actinula (Celenterati), il cidippo o larva cidippide (Ctenofori), il miracidio (Digenei), l'oncomiracidio (Monogenei), la larva esacanta (Cestodi), la larva decacanta o licofora (Cestodari), la larva di Müller e la larva di Götte (Policladi) il pilidio e la larva di Desor (Nemertini), la trocofora (Anellidi), il cifonauta (Briozoi), la dipleurula (Echinodermi), l'auricularia e la brachiolaria (Asteroidei), l'echinopluteo (Echinoidei), l'ofiopluteo (Ofiuroidei), la vitellaria (Crinoidei), il veliger (Bivalvi, Scafopodi, Gasteropodi), il glochidio (Lamellibranchi Unionidi), la larva cipridiforme (Cirripedi), il nauplius (Crostacei), la zoea (Malacostraci), il copepodite (Copepodi), la larva trilobitiforme (Merostomi), la larva tardigradiforme (Pentastomidi), la tornaria (Emicordati), ecc. Lo studio delle forme larvali è di grande importanza in quanto la somiglianza delle larve fornisce utili suggerimenti sulla parentela di gruppi animali apparentemente ben diversificati.

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