nebbiòlo

sm. [sec. XIV; prob. da nebbia, per il colore opaco degli acini]. Pregiato vitigno piemontese di uva rossa da vino con acini rotondi, a buccia sottile, pruinosa, color violaceo scuro. È coltivato in numerose località ma su limitate estensioni per le particolari esigenze di terreno e di condizioni climatiche, e per il fatto di essere piuttosto sensibile all'azione dei parassiti fungini. Tra le zone di coltivazione la più importante è quella compresa nel circondario di Alba, dove si producono i superbi vini barolo, barbaresco e il gradevolissimo vino dall'omonimo nome; ma assai pregiati sono anche i gattinara, ghemme e sizzano, prodotti con la varietà spanna nelle Prealpi Vercellesi e i celebri vini della Valtellina, sassella, grumello e inferno, per i quali si adopera la varietà cosiddetta chiavennate. Con uve nebbiolo coltivate ad altitudini di 650 e anche 900 m si producono il piemontese carema e il donnaz della Valle d'Aosta. § Il vino rosso DOC nebbiolo d'Alba ha colore rosso rubino con riflessi arancio, sapore asciutto e deciso, profumo assai ricco e composito ma delicato, con sentore di viola. Il tenore alcolico è di 12-13 gradi; invecchia molto bene.

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