cinigia
Redazione De Agostini
n.f. [pl.
-gie o
-ge], o cinice [pl.
-ci] cenere ancora calda; brace minuta che si mette
negli scaldini
¶ Lat. volg. * cinisia(m), deriv. di cinis cineris ‘cenere’.
¶ Lat. volg. * cinisia(m), deriv. di cinis cineris ‘cenere’.
Nota d'uso
· La regola tradizionale per formare il plurale di parole che finiscono con -gia dice che se la finale è preceduta da vocale il plurale mantiene la i; quindi cinigie. Tuttavia questa i non viene pronunciata, e se nel singolare serve a indicare la pronuncia palatale di g (come in giallo) davanti ad a, nel plurale perde questa funzione perché g si trova davanti a e. Per questa ragione la i tende a scomparire dalla scrittura e ormai si ammettono entrambe le forme.Dizionari di Sapere
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