Guida ai referendum del 12 e 13 giugno: il quesito sul legittimo impedimento

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Uno dei referendum sul quale gli italiani sono chiamati ad esprimere la propria preferenza il 12 e il 13 giugno è quello riguardante il legittimo impedimento. Quesito strettamente legato al diritto processuale, per legittimo impedimento si intende quell'istituto che, in alcuni e particolari casi, permette ad un imputato di giustificare la propria assenza durante un'udienza (con conseguente rinvio della stessa) per legittime motivazioni, giuridicamente chiamate ‘impedimenti’.

Il legittimo impedimento, da sempre disciplinato da diversi articoli contenuti all’interno del codice di procedura penale, ha però subito nuove disposizioni, approvate con la legge 51 del 7 aprile 2010. Le nuove disposizioni e modificazioni, riguardano la particolare applicazione del legittimo impedimento nei confronti delle alte personalità statali, quali il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri stessi.  Questi ultimi possono quindi attestare autonomamente la legittimità della propria assenza in udienza in tribunale a causa degli impegni istituzionali propri della carica governativa ricoperta.

Approvato dalle camere, il testo della legge è stato poi giudicato incostituzionale e modificato dalla Corte Costituzionale: un’ulteriore modifica grazie alla quale non si autorizza più il premier o i ministri a giudicare direttamente legittimo il proprio impedimento a comparire in udienza, ma il giudice incaricato di seguirne il processo penale.

Al riparo dall’incostituzionalità del testo, con il referendum di tipo abrogativo sul legittimo impedimento viene chiesto agli elettori di scegliere se mantenere o meno i commi 1,2,3,5, 6 e l'articolo 2 della legge n. 51 della legge del 7 aprile 2010 (comunque già modificata dalla Corte Costituzionale), ovvero le disposizioni relative al legittimo impedimento associato ad alte cariche statali.

Scegliendo il ‘Si, si vota a favore dell' abrogazione delle sopracitate norme, rendendo a tutti gli effetti i ministri e il presidente del consiglio uguali ai restanti cittadini italiani.

Votando 'No', l'elettore si schiera contro l'abrogazione in toto della legge, resa ora comunque pienamente costituzionale.  Il 'No', tuttavia, equivale a considerare capo del governo e ministri al di sopra della legge, diversamente ai restanti cittadini italiani.

Insieme al quesito sulla privatizzazione dell'acqua e a quello sull'energia nucleare, il referendum sul legittimo impedimento va completare il ventaglio della tornata elettorale del 12 e 13 giugno, con la quale i cittadini italiani potranno sfruttare un mezzo di democrazia diretta al fine di far valere la propria opinione su questioni importanti e quanto mai attuali per la nostra nazione.