Vasco Rossi: vita spericolata di un rocker romantico

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I 70 anni di Vasco: una vita tra eccessi, amori e un successo travolgente.

Vasco Rossi, noto anche come Vasco o Blasco, è uno dei più noti cantanti italiani. Provocatore, innovatore, si è sempre circondato di grandi musicisti, che hanno dato valore a testi di semplice e immediata chiarezza. Dal suo debutto, avvenuto nel 1977, ha pubblicato 34 album, vendendo oltre 40 milioni di dischi. Ecco chi è il rocker di Zocca.

Vasco Rossi: biografia

Vasco Rossi nasce a Zocca, in provincia di Modena il 7 febbraio 1952. Figlio unico, timido, cresce circondato dall'affetto della sua famiglia. Si appassiona alla musica da bambino e a 13 anni vince l'Usignolo d'oro con il brano Come nelle fiabe. A 14 anni entra nel suo primo gruppo musicale, chiamato "Killer", di cui fa parte anche Marco Gherardi, figura cardine in molte avventure musicali di Vasco.

Le origini

Iscritto presso l'Istituto dei Salesiani di Modena, vive questa esperienza come traumatica, sviluppando una profonda avversione per le figure ecclesistiche. Conseguito il diploma di ragioniere, si appassiona alla contestazione studentesca, appoggiando le posizioni anarchiche dei dimostranti a Bologna. Si iscrive a Economia e Commercio all'Università di Bologna e con Gherardi aprono un piccolo locale il Punto Club, che diventerà una discoteca. Nel 1974, abbandona definitivamente Economia e Commercio per iscriversi a Pedagogia, più affine alle sue inclinazioni, ma interromperà gli studi a otto esami dalla laurea. L'anno successivo si trasferisce a Modena, per risparmiare sull'affitto, dividendo l'appartamento con altri amici.

L'inizio della carriera

Il 1975 segna il suo primo passo nel mondo della musica. Con Gherardi fonda Punto Radio, attiva ancora oggi nell'appenino tosco-emiliano. Dopo aver debuttato come dj, sotto la spinta dei suoi amici tra i quali Gaetano Curreri degli Stadio, nel 1977 incide il suo primo 45 giri, "Jenny/Silvia". Nel 1978 esce invece il suo primo album, ...Ma cosa vuoi che sia una canzone. Fra i brani più noti c'è "La nostra relazione".

Il successo

Segue Non siamo mica gli americani! (1979, album in cui è presente la hit "Albachiara"). Dallo stesso album nascerà il primo video di Vasco Rossi, dedicato a "Fegato, fegato spappolato". Nel 1980 viene pubblicato il terzo album, Colpa d'Alfredo. Il linguaggio di Vasco si fa più aggressivo e anticonformista, ma non viene premiato dalle vendite a causa ella censura fatta dalle radio ai danni del brano che dà il titolo all'album. Nello stesso anno fonda la band che lo accompagnerà in tour: la Steve Rogers Band. Iniziano le prime comparsate in tv: Domenica In gli dà una visibilità nazionale.

Una vita spericolata

Dopo Siamo solo noi arriva il successo dirompente di Vita spericolata. È il 1983 e Vasco decide di tornare a Sanremo con questa canzone, classificandosi penultimo. Il brano però diventerà uno dei grandi classici della musica italiana. 

Dopo l'uscita di Bollicine e del suo primo album dal vivo Va bene, va bene così, arriva Cosa succede in città, chiudendo un ciclo fatto di 250 concerti in 4 anni. Sparisce per due anni: si parla di esaurimento nervoso, ma in quel periodo Vasco ne approfitta per disintossicarsi dalle anfetamine e per rivedere vecchi amici di infanzia.

La consacrazione definitiva avviene con C'è chi dice no, album del 1987 che venderà un milione di copie. Fra i brani più celebri si ricordano anche "Vivere una favola", "Ciao", "Brava Giulia" e "Ridere di te". Nel 1989, prima dell'uscita dell'album Liberi liberi. Il rocker è lanciatissimo: riempie gli stadi senza fatica. Il promoter italiano dei Rolling Stones David Zard, propone all'allora manager di Vasco Enrico Rovelli di creare un mega-evento affiancando Vasco a Mick Jagger e Keith Richards, ma lui rifiuta.

Tra gli album da ricordare nella sua lunga carriera ci sono Gli spari sopra (1993), Canzoni per me (1998), Stupido hotel (2001), Buoni o cattivi (2004), Il mondo che vorrei (2008), Tracks 2 - Inediti & rarità (2009), Vivere o niente (2011). Il suo ultimo album è Siamo qui, uscito nel 2021.

Tra scandali e polemiche

Il giornalista Nantas Salvalaggio farà la fortuna di Vasco. Giudicato "ebete, cattivo e drogato", innesca nel cantante una reazione, che porterà sul palco del Festival di Sanremo del 1982. Qui si esibirà con "Vado al massimo", una canzone molto ironica in cui dice: «Voglio vedere come va a finire andando al massimo senza frenare / Voglio vedere se davvero poi si va a finir male / Meglio rischiare, che diventare come quel tale, quel tale che scrive sul giornale».

Vasco Rossi ha dovuto scontare oltre un mese di galera per possesso di 26 grammi di cocaina. Di quel periodo, in un'intervista disse: «L’unico a venirmi a trovare fu Fabrizio De André, con Dori. Pannella mandò un telegramma. Il carcere fu un modo per disintossicarmi, e anche per resettarmi. Fino ad allora ero convinto di bruciare in fretta, di morire giovane».

Vita privata: le donne e figli

Vasco Rossi ha tre figli: Davide, nato il 24 aprile 1986, dalla relazione con Stefania Trucillo; Lorenzo, nato il 5 giugno 1986, dalla relazione con Gabriella Sturani; e Luca, nato il 17 giugno 1991, dalla relazione con Laura Schmidt. È nonno di due nipoti: Romeo (2014), figlio di Davide, e Lavinia (2017), figlia di Lorenzo.

Ha avuto tantissime donne. Si dice che abbia avuto una relazione con Barbara D'Urso. Sostenitore del Partito Radicale di Marco Pannella, Vasco Rossi è ateo e favorevole all'eutanasia, dichiarazione che gli è valsa molte critiche da parte della Chiesa cattolica e del giornalista Marcello Veneziani.

Le canzoni più belle di Vasco Rossi

Da "Alba Chiara" a "Vivere", le canzoni che hanno costellato la lunghissima carriera del rocker emiliano.

Albachiara (Non siamo mica gli americani, 1979)

È sicuramente la canzone più ascoltata e cantata durante falò in spiaggia, gite scolastiche e scampagnate. È stata anche la prima canzone italiana a parlare di masturbazione femminile («con una mano, una mano ti sfiori…»). Nel 2020 è stata votata come la canzone italiana più amata degli ultimi 45 anni nel concorso radiofonico I Love my Radio.

Ogni volta (Vado al massimo, 1982)

Si dice che la canzone sia stata scritta di getto da Vasco Rossi. Quella mattina il cantante era convinto di aver scritto un capolavoro che sarebbe rimasto oscuro a molti. Un'altra leggenda metropolitana dice che, per la sua metrica, Vasco si sia ispirato a Insieme di Mina.

Colpa d’Alfredo (Colpa d’Alfredo, 1980)

Alfredo è uno di quegli amici che non sanno stare in discoteca e invece di ballare e rimorchiare, se ne vanno in giro ad attaccare bottoni agli altri per non annoiarsi. Canzone venata di razzismo, è stata resa famosa da una stroncatura di Nantas Salvalaggio, che vide Vasco in tv e lo definì un “ebete bruttino e drogato” da mandare in Siberia, paragonandolo a Lou Reed.

Siamo solo noi (Siamo solo noi, 1981)

Questa canzone è stata definita un grande manifesto di non allineamento, che si sottrae a tutti i luoghi comuni, definendo la generazione cantata come degli "sconvolti", disegnando i tratti di un certo punk tricolore.

Splendida giornata (Vado al massimo, 1982)

Questa canzone è un inno al buonumore, molto distante dalle atmosfere cupe di altre ballate del rocker di Zocca. C'è chi la considera un brano di musica dance.

Vita spericolata (Bollicine, 1983)

Vita spericolata è riuscita a mettere insieme il grande successo di un concerto tenuto a Cagliari da Vasco e il mitico Roxy Bar di Red Ronnie, un programma degli anni Novanta trasmesso da Videomusic.

Ciao (C’è chi dice no, 1987)

Questa ballad malinconica canta di una relazione sentimentale che non funziona. Ballata lenta, sull’emancipazione da una relazione sentimentale che non quaglia: «questo è un amore grande, sì: vuoi che ti dica così, ma io non sono come te».

Liberi liberi (Liberi liberi, 1989)

Un inno alla libertà, difficile da non amare.

Stupendo (Gli spari sopra, 1993)

«Sììììì! Stupendo! Mi viene il vomito, è più forte di meeeee… Non lo so, se sto qui, o se ritorno, se ritorno…». Questa canzone deride chi voleva la fantasia al potere e poi si è trovato intrappolato in vite più normali di altre.

Vivere (Gli spari sopra, 1993)

Considerato uno dei testi più belli della produzione di Rossi, è una dichiarazione di stanchezza - «oggi voglio stare spento» - ma anche della voglia di resistere e di non mollare, sperando «di star meglio».
 

Le frasi più belle di Vasco

Le canzoni di Vasco Rossi sono piene di passaggi citati ovunque, sui social. Ecco le sue 5 frasi più belle.

  • «E tu, chissà dove sei, anima fragile, avrai trovato amore o come me cerchi solo le avventure perché non vuoi più piangere… E la vita continua anche senza di noi, che siamo lontani ormai». (Anima Fragile)
  • «Mi aiuto con le illusioni e vivo di emozioni che tu non sai nemmeno di darmi». (Rewind)
  • «E ho guardato la televisione,/ e mi è venuta come l’impressione,/ che mi stessero rubando il tempo,/ e che tu mi rubi l’amore». (Senza Parole)
  • «Niente dura, niente dura/ E questo lo sai./ Però non ti ci abitui mai». (Dannate Nuvole)
  • «Perché la vita è un brivido che vola via,/ è tutto un equilibrio sopra la follia». (Sally)

Curiosità su Vasco Rossi

Sulla vita di Vasco Rossi, in tanti anni di carriera, è stato detto più o meno tutto. Ma forse non tutti sanno che il nome Vasco gli è stato dato dal padre in memoria di un suo compagno di prigionia in Germania, durante la Seconda guerra mondiale. Sempre a causa del padre e del suo lavoro, ha vissuto per due anni in Sardegna. È stato allevato da figure femminili: la mamma, la zia adottiva Ivana (un'amica di famiglia), la nonna Ortensia e Caterina (figlia di Ivana, con cui Vasco ha avuto un rapporto fraterno). Ha iniziato a cantare grazie all'incoraggiamento di sua madre. La morte del padre, avvenuta il 31 ottobre 1979 e causata da un ictus, scioccò profondamente il rocker di Zocca, tanto da spingerlo quasi ad abbandonare la musica.

Stefania Leo