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Il greco antico e i suoi dialetti

La lingua greca antica appartiene al gruppo linguistico indoeuropeo. Si presenta sotto l'aspetto di un grande frazionamento dialettale in cui si discerne, tuttavia, una comunanza di elementi fonetici e morfo-sintattici, dovuti probabilmente alla derivazione dei dialetti greci da una lingua unitaria, preellenica e ancora oggi sconosciuta. I raggruppamenti dialettali che conservarono a lungo identità e autonomia possono essere così distinti:

1. acheo: usato dai Micenei (XV-XII secolo a.C.), come ci attestano le tavolette in lineare B trovate nei palazzi di Pilo, Micene e Cnosso (presenta delle sopravvivenze isolate in Arcadia, a Cipro e in Panfilia);
2. ionico: parlato nelle isole, in alcuni centri dell'Asia Minore e in Attica (attico);
3. eolico: diffuso in Tessaglia e in Beozia, dove subì l'influenza dorica, mentre si conservò più puro in Asia Minore (lesbico);
4. dorico: giunge insieme alla violenta invasione dei Dori nella zona nord-occidentale del continente; qui si sovrappone alle parlate locali accentuando le differenze dialettali già presenti (attico, laconico, cirenaico, ecc.). La supremazia culturale di Atene contribuì a fare del dialetto attico la lingua per eccellenza della prosa greca; più tardi, sotto la monarchia macedone, l'attico andò incontro ad una semplificazione sintattica e morfologica, divenendo la lingua comune, la koiné, dei paesi conquistati da Alessandro Magno.