Eschilo

L'attività di tragediografo

In segno di onore, Atene decretò che fosse permesso di rappresentare tragedie di Eschilo anche dopo la sua morte, e 15 vittorie (comprese le quattro ottenute dal figlio Euforione, anch'egli tragediografo) gli furono decretate postume. Secondo il lessico Suda, compose 90 opere, fra tragedie e drammi satireschi. Restano, oltre ad alcune centinaia di brevi frammenti di tradizione indiretta o papiracea, solo 7 tragedie integre e pochi versi di due drammi satireschi (I pescatori con le reti e Gli spettatori ai giochi istmici).

Le innovazioni drammatiche

A Eschilo è attribuita l'introduzione del secondo attore (il primo attore dialogante con il coro era stato introdotto, secondo la tradizione, dal mitico Tespi), che evidentemente permetteva una maggior vivacità del ritmo drammatico, oltre che a un contraddittorio tra personaggi diversi. Spesso ricorreva a una embrionale scenografia e, in alcune occasioni, a rudimentali “macchine” teatrali. Amava i costumi fastosi e talvolta “esotici”.

La novità più importante fu l'impiego della trilogia cosiddetta “legata”, consistente cioè nella presentazione di tre tragedie di argomento organicamente concatenato, così da sviluppare il tema in tappe successive e quindi in una prospettiva temporale e drammatica più vasta. Anche il dramma satiresco rappresentato dopo la trilogia si ispirava, in qualche modo, allo stesso argomento, proponendo temi appartenenti allo stesso mito. Nelle tragedie di Eschilo hanno infine rilievo particolare i cori, che sono più estesi che negli altri tragici e ai quali è demandata una riflessione sugli eventi che ne dilata i termini in una riflessione più profonda e universale.