Euripide

Aspetti concettuali e tecnici della tragedia euripidea

L'itinerario poetico di Euripide si può leggere a fatica come sequenza di tappe entro un percorso unitario. È tuttavia rintracciabile, nella complessità della sua opera, un aspetto privilegiato: la centralità dell'uomo, non più visto, come in Eschilo, nel rapporto con istanze etico-religiose che lo trascendono, né, come in Sofocle, nella dialettica che lo vede contrapposto, con eroica determinazione, al suo destino. Il personaggio euripideo è indagato nei conflitti che lo contrappongono ad altri uomini ma ancora di più nei suoi conflitti interiori. È tipicamente euripidea la scelta di temi mitici meno noti, il loro libero e talvolta estroso accostamento, la tendenziale rinuncia alla caratterizzazione in senso eroico dei personaggi, calati in una dimensione che diremmo più quotidiana. Basta la lettura dell'Elettra (una tragedia che ripropone l'argomento dell'omonimo dramma di Sofocle e delle Coefore di Eschilo) per cogliere, nell'ambientazione del dramma e nei tratti che accompagnano l'azione, la peculiarità del mondo di Euripide: in questo senso egli è stato considerato come precursore della commedia nuova.

Nuove tecniche teatrali

Gli aspetti tecnici tipici della tragedia euripidea conseguono alle sue opzioni concettuali: i lunghi prologhi espositivi hanno la funzione d'illustrare i precedenti dei miti spesso meno noti; gli agoni (discorsi contrapposti) servono a sviluppare le posizioni dei diversi personaggi che si confrontano tra loro con dialettica razionalità. Specie nella prima fase della sua produzione, le parti dialogate prevalgono nettamente su quelle corali: ma l'effusione lirica è presente nelle monodie (canto a solo del personaggio) e nei dialoghi lirici del personaggio con il coro. La funzione del coro assume grande importanza nelle tragedie più tarde, tendendo a proporre il proprio intervento nel dramma come intermezzo a sé stante, autonomo dal nodo drammatico dell'azione.