Il teatro elisabettiano

Ben Jonson e la "commedia degli umori"

Ben Jonson (1572-1637) fu, tra i contemporanei di Shakespeare, il drammaturgo di maggior talento, sia per la varietà e la qualità delle opere, sia per l'influenza esercitata in vita e nel periodo successivo. La sua eccellenza si manifestò anche nella critica letteraria e nella poesia.

La vita

Nato a Londra, fu discepolo dello storico W. Camden e ricevette un'approfondita educazione umanistica. Combatté nei Paesi Bassi contro gli spagnoli e al ritorno in patria cominciò a frequentare il teatro, prima come attore e poi come autore. Ebbe una vita turbolenta: in seguito a un duello in cui aveva ucciso un collega, fu condannato all'impiccagione, ma riuscì a scampare alla morte. Ottenuta grande fama con le sue opere, nel 1616 fu nominato Poeta Laureato. Amico di quasi tutti i maggiori scrittori del suo tempo, compreso Shakespeare, presiedette un circolo letterario e le sue conversazioni, trascritte dal poeta scozzese Drummond of Hawthornden, esercitarono grande influenza sugli scrittori successivi. Morì a Londra e fu sepolto nell'abbazia di Westminster.

Le opere teatrali

Obiettivo di Jonson fu quello di insegnare ai suoi contemporanei la formula impiegata dai classici nell'arte drammatica e le regole della struttura teatrale, ma a questo aspetto se ne aggiunge un altro legato al suo carattere: egli possiede un acuto senso dello humour con cui osserva attentamente la realtà che lo circonda, la multiforme realtà londinese e le molteplici manifestazioni della natura umana. Grazie alle sue qualità letterarie (più accette ai suoi tempi rispetto a quelle troppo moderne di Shakespeare) e alla sicurezza con la quale le afferma, Jonson esercitò un grande influsso sugli scrittori della sua epoca.

Dopo aver composto alcuni masques di grande popolarità, le prime opere di successo furono le commedie Every man in his humour (Ognuno nel suo umore, 1598) e Every man out of his humour (Ognuno fuori del suo umore, 1599) nelle quali è evidente la sua idea sulla funzione della commedia: essa deve denunciare le debolezze dell'uomo esponendole al ridicolo, come nell'età classica avevano fatto Plauto e Giovenale. Gli "umori" di cui egli parla sono, secondo la scienza medica medievale, i quattro maggiori fluidi del corpo umano (malinconia, iracondia, flemma, sangue) e la predominanza di uno sugli altri determinerebbe il carattere di ogni individuo. Il significato che Jonson e i contemporanei attribuivano alla parola "humour" veniva così esteso dal campo medico a tutte le eccentricità, i vizi, le follie oggetto della sua satira.

Il suo miglior periodo creativo coprì gli anni dal 1606 al 1614, quando scrisse le commedie satiriche Volpone, or the fox (Volpone, o la volpe, 1606), Epicoene, or the silent woman (Epicene, o la donna silenziosa, 1609) e soprattutto The alchemist (L'alchimista, 1610) e Bartholomew fair (La fiera di san Bartolomeo, 1614), le due opere più riuscite che rifulgono di comicità. Nelle due tragedie d'argomento romano Sejanus (1603) e Catiline (1611) Jonson risalì alle fonti latine originali, avendo egli studiato i classici. Le ultime commedie, fra cui The devil is an ass (Il diavolo è un asino, 1616) e A tale of a tub (Racconto della botte, 1633), presentano variazioni sui temi comico-satirici. Jonson compose anche numerosi masques e nel 1609 inaugurò nel Masque of queens una divisione dello spettacolo in antimasque e masque vero e proprio.

La poesia

Ben Jonson compose anche versi: la sua poesia assunse una posizione di distacco nei confronti della poesia ornata e retorica di Spenser ed ebbe importanti conseguenze sul futuro della poesia inglese. Di Jonson restano tre raccolte di poesie, diversi epigrammi, satire, elegie ed epitaffi. Sua fonte d'ispirazione furono i classici, soprattutto Catullo, Orazio e Marziale, dei quali cercò di imitare la chiarezza d'espressione, l'eleganza, la concisione, mantenendo però quasi sempre il ritmo e la sintassi della propria lingua. Così questo equilibrio di ispirazione classica e di intimo temperamento dà alla sua poesia un tono personale e originale.