La prosa e Catone il Censore

In sintesi

La prosaI primi tentativi di prosa letteraria si hanno nel sec. II a.C. e sono legati all'oratoria e alla storiografia, i cui scrittori provengono dal ceto dirigente.
L'oratoriaNon è rimasto quasi nulla dei maggiori oratori dell'età arcaica: Scipione l'Africano ed Emiliano Gaio, Gaio Lelio e i fratelli Tiberio e Caio Gracco. È probabile che si attenessero strettamente ai fatti e curassero meno la forma dell'esposizione.
La storiografia

La prima storiografia è di tipo annalistico. Quinto Fabio Pittore e Cincio Alimento scrivono in lingua greca; Valerio Anziate, Cassio Emina, Calpurnio Pisone e Cornelio Sisenna in lingua latina.

La monografia

All'epoca dei Gracchi incomincia ad affermarsi la monografia con Celio Antipatro e Sempronio Asellione. Quest'ultimo fu il primo a usare un vero metodo storico.

Catone il Censore

Catone il Censore (Tusculum, 234-Roma, 149). Homo novus di origine contadina percorse tutto il cursus honorum: tribuno militare, questore, edile, pretore, console e censore. Fu il massimo rappresentante della tendenza conservatrice e antiellenica, intransigente contro quelle che considerava le degenerazioni dei costumi e della tradizione romani. Il soprannome di Censore è dovuto alla severità con cui esercitò quella carica.

Catone: le opere

Pochi frammenti rimangono dei 7 libri delle Origines, la prima opera storiografica in latino, che trattava la storia non solo di Roma, ma di tutte le città italiche. In uno stile conciso e scarno, gli avvenimenti sono narrati per sommi capi, senza citare i nomi dei condottieri. Della sua attività politica ci rimangono solo un'ottantina di titoli di orazioni e 250 frammenti, che testimoniano la sua abilità ed efficacia nei discorsi. Nulla è pervenuto dei Praecepta ad filium, né delle Epistulae, nè del Carmen de moribus.L'unica opera giunta è De agri cultura (L'agricoltura), una specie di manuale per l'agricoltura di scarso valore letterario.