Cicerone

Le orazioni complete di Cicerone

Pro Quinctio (81 a.C.), la prima orazione, di diritto privato, riguarda una causa relativa a una proprietà tra Publio Quinzio e un certo Sesto Nevio.

Pro Sexsto Roscio Amerino (80 a.C.), di diritto penale, in difesa di un giovane di Ameria, accusato falsamente di parricidio da un prestanome di Crisogono, potente liberto di Silla.

Pro Roscio Comoedo (76 ca a.C.), causa civile in difesa dell'attore Roscio, di cui Cicerone era ammiratore (solo parzialmente conservata).

In Verrem , sette orazioni in cui, su mandato dei siciliani, Cicerone accusa Gaio Verre di malversazione quando era pretore dell'isola. Solo le prime due furono pronunciate in tribunale (70 a.C.); le restanti 5 furono scritte e pubblicate per dimostrare la colpevolezza di Verre, utilizzando le numerose prove raccolte.

Pro Tullio, Pro Fonteio, Pro Caecina (69 a.C.), orazioni difensive in cause civili, per risarcimento danni, concussione ed eredità.

Pro lege Manilia de imperio Gnei Pompei (66 a.C.), la prima orazione politica, per concedere a Pompeo poteri straordinari nella guerra contro Mitridate, re del Ponto.

Pro Cluentio Habito (66 a.C.), in difesa di un ricco cavaliere accusato di veneficio; la causa finì con l'assoluzione dell'imputato.

De lege agraria (63 a.C.), 3 orazioni pronunciate contro la riforma agraria proposta dal tribuno della plebe Servilio Rullo, di parte cesariana.

Pro Rabirio perduellionis reo (63 a.C.), tenuta davanti al popolo, in difesa di Rabirio, condannato a morte per l'uccisione del tribuno Saturnino nel 100 a.C., considerato delitto contro lo Stato (perduellio).

Pro Murena (63 a.C.), orazione giudiziaria in difesa di Murena accusato di brogli elettorali; l'orazione pervenuta non è quella effettivamente pronunciata.

In Catilinam , le 4 orazioni più famose di Cicerone, pronunciate nel novembre e nel dicembre del 63 contro Catilina e i suoi seguaci rimasti a Roma.

Pro Cornelio Sulla , orazione politica in difesa di Sulla, che fu assolto dall'accusa di aver fatto parte della congiura di Catilina.

Pro Archia poeta (62 a.C.), in difesa del poeta greco Archia accusato di aver usurpato il diritto di cittadinanza romana; contiene una celebre esaltazione della poesia e della letteratura.

Pro Flacco (59 a.C), in difesa del propretore Flacco accusato di concussione durante il suo mandato in Asia.

Post reditum ad Quirites e Post reditum in senatu , discorsi di ringraziamento pronunciati davanti al popolo e in senato dopo il trionfale ritorno dall'esilio nel 57 a.C.

Pro domo sua ad pontifices (57 a.C.), pronunciata dinanzi ai pontefici per ottenere la ricostruzione della casa che era stata fatta abbattere da Clodio.

De haruspicum responsis (56 a.C.), orazione pronunciata in senato per difendersi dall'accusa di sacrilegio lanciatagli da Clodio.

Pro Sestio (56 a.C.), in difesa del tribuno della plebe Sestio, accusato da Clodio di aver turbato la pace pubblica con azioni violente.

In Vatinium testem (56 a.C.), contro un certo Vatinio, partigiano di Clodio odiato dagli ottimati, che aveva testimoniato contro Sestio.

Pro Caelio (56 a.C.), in difesa di Marco Celio Rufo, accusato di furto e di un tentativo di avvelenamento dall'ex amante Clodia, sorella di Clodio.

De provincis consularibus (56 a.C.), orazione politica per prorogare il comando di Cesare nelle Gallie, in cui ha dato prova di grande abilità.

Pro Balbo (56 a.C.), in difesa di Balbo, spagnolo di Cadice, amico di Cesare, accusato di usurpazione della cittadinanza romana.

In Pisonem (55 a. C.), violenta invettiva politica contro Pisone.

Pro Plancio , Pro Scauro e Pro Rabirio Postumo (54 a.C.), orazioni in difesa la prima di un amico accusato di brogli elettorali, la seconda di un governatore della Sardegna accusato di estorsione, la terza di un cavaliere coinvolto in un processo contro l'ex console Gabinio.

Pro Milone , in difesa di Milone accusato dell'uccisione di Clodio; l'orazione pervenuta non è l'originale pronunciata da Cicerone durante il processo del 54, ma una successiva trascrizione del 52 a.C., è una delle sue più belle orazioni.

Pro Marcello (46 a.C.), discorso di ringraziamento a Cesare, pronunciato in senato, per aver concesso il perdono a Marcello, pompeiano in esilio.

Pro Ligario (46 a.C.), in difesa di Ligario, seguace di Pompeo in esilio, accusato di delitto contro lo stato.

Pro rege Deiotaro (46 a.C.), in difesa del re della Galazia ed ex pompeiano, accusato di aver attentato alla vita di Cesare.

In Marcum Antonium (44 - 43 a.C.), 14 orazioni contro Marco Antonio per farlo dichiarare nemico pubblico. Sono note col nome di Philippicae perché lo stesso Cicerone, in una lettera a Bruto, le accostò a quelle pronunciate da Demostene contro Filippo re Macedonia.