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  • Il teatro didattico dei Gesuiti

Il teatro didattico dei Gesuiti

L'attività teatrale [...] non si svolgeva solo presso le corti o nelle sale pubbliche, ma anche nelle scuole dove era considerata uno strumento didattico estremamente efficace perché, oltre a trasmettere la dottrina, consentiva di insegnare agli allievi il portamento e la dizione. Il teatro venne particolarmente curato nelle scuole cattoliche rette dall'ordine dei gesuiti, fondato nel 1534. La prima rappresentazione documentata è del 1551, e già pochi anni dopo in quasi tutte le scuole dei gesuiti veniva allestita almeno una recita annuale. Gli attori erano gli studenti, i drammi spesso erano scritti dai maestri di retorica, mentre il pubblico era composto da membri della corte, autorità municipali, dignitari, genitori e via dicendo. All'inizio le opere venivano recitate in latino, poi vennero introdotti testi in volgare, mentre lo spettacolo si apriva alla musica, al balletto e all'impiego di grandiose scenografie. Nel diciassettesimo secolo le suole dei gesuiti disponevano di teatri bene attrezzati, con scene in prospettiva e macchinari teatrali, e dagli ambienti gesuitici europei uscirono molti dei più importanti trattati sulla pratica teatrale pubblicati nel diciassettesimo e diciottesimo secolo, tra cui la Perspectiva Pictorum et Architectorum dedicato da Andrea Pozzo all'imperatore d'Austria Leopoldo II nel 1700. [...] L'attività teatrale dei gesuiti non favorì lo sviluppo del teatro professionale che, dal loro punto di vista, poteva traviare le anime dei fedeli. I gesuiti, anzi, proprio mantenendo alte le qualità delle rappresentazioni riuscirono a distogliere il pubblico dagli spettacoli delle compagnie professionali tedesche, che nell'uso della musica e della scenografia non potevano raggiungere gli stessi livelli.

Oscar G. Brockett, Storia del teatro. Dal dramma sacro dell'Antico Egitto agli esperimenti degli anni ottanta, a cura di Claudio Vicentini, Marsilio, Venezia 1988, pp. 368-369.