Gustav Mahler: "costruire un intero mondo"

Figlio di un commerciante ebreo di modeste risorse economiche, Gustav Mahler nacque a Kalischt, in Boemia, nel 1860. Si dedicò presto al pianoforte e concluse l'educazione musicale al conservatorio di Vienna nel 1878. Nel 1880 iniziò la carriera di direttore d'orchestra, che svolse con crescente successo a Hall, Lubiana, Kassel, Praga, Lipsia (1886-88), Budapest (1888-91), Amburgo (1891-97) e che culminò nella nomina a direttore dell'Opera di Vienna (1897), la massima carica nella vita musicale dell'impero austroungarico.

La figura di Mahler fu un esempio fondamentale nella storia della direzione d'orchestra, per la fedeltà ai testi, l'ampiezza del repertorio (dai classici fino alle più varie manifestazioni della musica contemporanea), l'attenzione al coordinamento fra interpretazione musicale, scenica e registica (con aperture in questo campo a soluzioni nuove). Il suo rigore e le novità dell'approccio interpretativo furono motivo di crescente ostilità nell'ambiente musicale viennese: nel 1907 Mahler diede le dimissioni e partì per gli Stati Uniti, dove si sottopose a un'attività intensissima. Ormai allo stremo delle forze, tornò nel 1911 a Vienna, dove morì.

Sinfonia e "Lied"

L'attività di Mahler compositore fu a lungo sottovalutata: della sua carica innovatrice, avversata dalla cultura ufficiale, furono consapevoli gli espressionisti, il cui mondo per diversi aspetti Mahler preannuncia. Ponendosi a conclusione della tradizione sinfonica classico-romantica, il sinfonismo di Mahler appare, nella sua complessità, nei voluti dislivelli stilistici e nella vastità delle proporzioni, come un mondo in cui le crisi e le contraddizioni di fine secolo sono assunte consapevolmente in una visione tragica e lacerata, creano urto e tensioni con uno struggente anelito all'assoluto, a una purezza interiore immediata, nell'impossibile, drammatica ricerca di una totalità compiutamente risolta. L'uso di materiali eterogenei, da quelli popolari, romanticamente rivissuti e ripensati, a quelli della musica di consumo, delle marce militari a quelli colti della grande tradizione sinfonica ottocentesca, è necessario alla tragica complessità della visione mahleriana.

Nell'evoluzione del sinfonismo mahleriano si è soliti distinguere un primo periodo, dalla Sinfonia n. 1, detta "Titan", alla Sinfonia n. 4 (1884-1900), più direttamente legato al canto popolare e al mondo della raccolta di Lieder Des Knaben Wunderhorn (Il corno meraviglioso del fanciullo), da cui sono tratti diversi testi di Lieder e di brani solistici o corali inseriti nelle sinfonie; un secondo periodo, con le sinfonie puramente strumentali e fra loro diversissime n. 5 (1901-02), n. 6 (1903-05) e n. 7 (1904-05); un ultimo periodo, comprendente la Sinfonia n. 8, detta Sinfonia dei Mille (che mette in musica nella seconda parte il finale del Faust di J.W. Goethe), la Sinfonia n. 9, l'incompiuta Sinfonia n. 10 e la "sinfonia di Lieder" Das Lied von der Erde (Il canto della terra, 1907-08), nella quale la forma-Lied si intreccia e si con-fonde appunto alla forma-Sinfonia. A quest'ultimo periodo risalgono le audacie armoniche e i presagi di dissolvimento formale più vicini all'espressionismo.

Fondamentali alla comprensione delle medesime sinfonie di Mahler sono anche i Lieder, raccolti nei Lieder eines fahrenden Gesellen (Canti di un viandante, 1883-85), Lieder aus "Des Knaben Wunderhorn" (Canti dal "Corno meraviglioso del fanciullo", 1888-99), Lieder und Gesänge aus der Jugendzeit (Canti e melodie dei tempi della giovinezza, 1883-92), Kindertotenlieder (Canti dei bambini morti, 1901-04), Fünf Lieder nach Rückert (Cinque canti su testi di Rückert, 1907-08). Delle opere giovanili Mahler salvò dalla distruzione solo Das klagende Lied (Canto lamentoso, 1878-98, per soli coro e orchestra).