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  • Il “Defensor Pacis” di Marsilio da Padova

Il “Defensor Pacis” di Marsilio da Padova

Nel 1324 veniva pubblicato, a firma di un professore parigino, Marsilio da Padova, un trattato politico rivoluzionario che influenzò notevolmente la politica del tempo: il Defensor Pacis. In esso l'autore rivendicava l'origine laica dello Stato, originatosi dalla naturale tendenza dell'uomo ad associarsi. Per questa ragione la sovranità risiede nel popolo, nell'insieme dei cittadini (universitas civium), o nella sua parte più influente (pars valentior) che, senza bisogno di alcuna investitura ecclesiastica, ha diritto di investire essa stessa il sovrano. Applicando alla Chiesa questa stessa visione Marsilio affermava che i vescovi derivavano la propria autorità dalla scelta dei fedeli, per cui il governo non doveva spettare al papa ma al Concilio dei vescovi, espressione della totalità dei fedeli (universitas fidelium). Alle tesi di Marsilio si richiameranno al tempo dello scisma d'Occidente i sostenitori della superiorità del Concilio sul papa e anche Ludovico il Bavaro per sostenere la legittimità dell'autorità imperiale indipendentemente dall'investitura ecclesiastica.