I movimenti socialisti

La Prima e la Seconda Internazionale

 Mentre fiorivano in Europa le teorie socialiste, nascevano nuove importanti organizzazioni in difesa dei lavoratori non più limitate agli ambiti nazionali. Il 28 sett. 1864 a Londra fu fondata l'Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIL) meglio nota come Prima Internazionale. In essa confluirono molteplici tendenze: dai mazziniani italiani, ai seguaci di Blanqui e Proudhon, agli anarchici, ai sindacalisti inglesi. Estensore del programma e dello statuto dell'Associazione fu Marx: i lavoratori dovevano liberarsi da soli dal giogo padronale, impadronirsi dei mezzi di produzione e dar vita a una collaborazione internazionale contro la guerra. Dopo un primo contrasto tra marxisti e proudhoniani, risoltosi a favore dei primi nel 1871 (Congresso di Basilea), l'Internazionale entrò in crisi a causa della violenta polemica tra marxisti e anarchici di Bakunin. I seguaci del russo, contrariamente ai marxisti, ritenevano che il nemico da sconfiggere fosse lo Stato e non il capitalismo. Vi fu una scissione nell'Internazionale che ne provocò l'indebolimento: nel 1876, al congresso di Philadelphia, fu infatti sciolta. La Seconda Internazionale, fondata a Parigi nel 1889, restò una sorta di libera federazione tra gli autonomi gruppi socialisti nazionali. Essa auspicava la formazione di veri partiti socialisti nei singoli paesi non legati in alcun modo alla borghesia.