L'Europa del 1848

Introduzione

Nel 1848 una nuova ondata rivoluzionaria si abbatté sull'Europa dopo i moti del '20 e del '30. Se i fatti degli anni precedenti fallirono quasi dappertutto a causa dello scarso coinvolgimento delle masse, questa volta esse ricoprirono un ruolo di primo piano. In Francia si ebbe il primo vero contrasto tra borghesia e proletariato operaio: sfociò nella proclamazione della Repubblica del 24 febb. e portò alla comparsa del socialismo. In Germania, nell'Impero Asburgico e in Italia, invece, le masse di contadini e operai agirono agli ordini delle borghesie liberali che, negli anni precedenti, avevano sviluppato i propri piani politici in nome di unificazione, indipendenza e lotta contro il conservatorismo. Come già accaduto per le precedenti rivoluzioni, anche in questo caso, si giunse ai moti dopo un periodo di crisi economica e politica (1846-1847) in cui accanto ai disagi provocati dalla miseria si accentuò l'oppressione da parte dei governi assolutistici. Ancora una volta l'Inghilterra, dove dal 1832 i liberali erano al potere, fu quasi del tutto immune da ogni disordine. Con lei la Russia, in cui ancora lo zar riusciva a reprimere facilmente ogni forma di insurrezione.