Il Congresso di Vienna e la Restaurazione

La sistemazione dell'Italia

La penisola cadde quasi completamente sotto il controllo dell'Austria che, oltre a ottenere l'annessione diretta del Lombardo-Veneto, riacquistò il Trentino, Trieste e parte dell'Istria, influenzò la linea politica degli Stati italiani. Il Ducato di Parma e Piacenza andò a Maria Luisa d'Asburgo (1814-1847), ex imperatrice dei Francesi: alla sua morte esso sarebbe tornato sotto il controllo dei Borbone di Parma ai quali intanto fu assegnata Lucca. Il Ducato di Modena e Reggio spettò a Francesco IV d'Asburgo-Este (1814-1846) che avrebbe ricevuto in eredità il Ducato di Massa e Carrara affidato alla madre, Maria Beatrice d'Este. Ferdinando III di Asburgo Lorena (1814-1824), fratello di Francesco I, ottenne la restituzione del Granducato di Toscana, con Piombino e lo Stato dei Presidi. A esso si sarebbe congiunta Lucca una volta che i Borbone fossero rientrati a Parma. Lo Stato Pontificio, retto da papa Pio VII (1800-1823), rinunciò a Avignone ceduta alla Francia; l'Austria mantenne presidi a Ferrara e Comacchio. Nel Regno di Napoli fu restaurato Ferdinando IV di Borbone, ora Ferdinando I delle Due Sicilie (1815-1825). Per effetto di un accordo, l'Impero Asburgico ottenne il controllo dell'esercito napoletano. Vittorio Emanuele I di Savoia (1802-1821), sovrano del Regno di Sardegna, reintegrato nei suoi antichi domini, poté annettere la Repubblica di Genova.