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La tratta degli schiavi

Il commercio degli schiavi ebbe un pesante impatto sulle civiltà africane disgregandole e privando il continente degli uomini giovani e forti. La tratta degli schiavi africani verso le colonie americane era regolata da un contratto governativo detto asiento ossia “accordo”. L'asiento era monopolio della Spagna che ne concesse l'esercizio nel XVI sec. ai Genovesi, nel XVII sec. ai Portoghesi, poi agli Olandesi e, con il Trattato di Utrecht (1713), alla Gran Bretagna, che per trent'anni lo esercitò attraverso la Compagnia dei Mari del Sud. Abolito dalla Spagna nel 1759, l'asiento fu liberalizzato. Nel XVII sec. motivi ideali (quali il riconoscimento dei diritti naturali dell'uomo) e politicoeconomici (meccanicizzazione del lavoro) furono alla base del lento processo di abolizione della schiavitù culminato nella delibera della Società delle Nazioni del 1926, che la mise fuorilegge.