Gli imperi coloniali del Sei-Settecento

La Guerra dei Sette anni

Le guerre europee per motivi dinastici avevano parzialmente cambiato la geografia dei possessi coloniali. La Guerra dei Sette anni (1756-63) combattuta anche nei territori coloniali fu la prima guerra di dimensioni mondiali. Le cause vanno individuate nella rivalità coloniale tra Inghilterra e Francia, nella volontà dell'Impero di recuperare i territori perduti con la Pace di Aquisgrana (1748), nei timori della Russia e della Svezia per la crescente potenza della Prussia. Il conflitto, centrato sul rovesciamento delle alleanze, ossia sull'alleanza tra gli antichi nemici Francia e Austria e sugli accordi tra Prussia e Inghilterra, interessò quattro continenti, oltre ai campi di battaglia europei, dove la Prussia riuscì a tener testa agli eserciti coalizzati (in Nord America ci furono scontri lungo il confine con il Canada, le Antille francesi furono occupate dagli Inglesi; stessa sorte toccò alle basi francesi in India e in Africa). Il Trattato di Parigi (febb. 1763) sancì il passaggio del Canada, delle Antille, del Senegal e delle basi in India dalla Francia all'Inghilterra; la Spagna acquisì la Louisiana dalla Francia come compensazione per la forzata cessione della Florida all'Inghilterra. Con un trattato successivo l'Impero confermò alla Prussia il possesso della Slesia. Essa segnò l'avvio dell'assoluta preminenza coloniale britannica e il definitivo imporsi della Prussia quale potenza continentale di prima grandezza.