Il mondo extraeuropeo

La diffusione dell'Islam

Al di fuori dell'Europa il mondo islamico si era diffuso con facilità sia grazie alle imprese militari sia per opera dei mercanti lungo le rotte commerciali. Sul piano religioso l'islamismo aveva conquistato nuovi territori a Oriente con la fondazione in India del sultanato di Delhi (1206-1526) poi soppiantato dal grande Impero musulmano dei Moghul (1526-1858). La conversione dei mongoli all'islamismo aveva permesso una sua ulteriore espansione dal Marocco ai Balcani, dalla Siria alla regione iranica, dalle steppe dell'Asia centrale all'India e all'Indonesia: una sola religione accomunava ormai popolazioni differenti per lingua, etnia e costumi. Nel Regno di Persia la dinastia dei Safawidi (1502-1722), con lo shah Ismail, aveva sconfitto i mongoli, riunito il territorio persiano e imposto l'osservanza dello sciismo. Durante il regno dello shah Abbas il Grande lo Stato persiano si rafforzò, Isfahan fu proclamata capitale del Regno. Nel 1534 le truppe di Solimano il Magnifico invasero la Persia conquistando Baghdad e la Mesopotamia, questi territori furono riconquistati dai Persiani all'inizio del '600. Con la fondazione dell'Impero ottomano l'islamismo si diffuse saldamente nella penisola balcanica (nei territori della Serbia, Bosnia, Caramania) grazie alla conquista di Costantinopoli (1453) e al crollo dell'Impero bizantino. Durante il regno di Solimano I il Magnifico (1520-66) l'Impero aveva rivolto le sue mire all'Occidente cristiano contro il quale si era più volte scontrato.