La Francia di Luigi XIV

“Lo Stato sono Io”

Luigi XIV inaugurò un rigido accentramento dei poteri nella sua persona, con la chiamata alle alte cariche dello Stato di personale preparato, fedele esecutore della sua volontà. Formò un Consiglio ristretto di tre ministri (Esteri, Guerra, Finanze) che con un guardasigilli e il controllore generale delle Finanze gestivano e controllavano, per mezzo degli intendenti regi e degli ispettori, la vita di tutto il paese. Ridusse l'alta nobiltà a un ruolo di pura rappresentanza, fuorché negli alti gradi militari, obbligandola a vivere a Corte, economicamente dipendente dal favore del sovrano. Esautorò i Parlamenti da ogni potere di controllo limitandoli alla funzione di registrazione degli editti reali oltre che ai compiti di natura giudiziaria. Al contempo incoraggiò una sorta di rappresentazione mistica del potere assoluto, i cui fasti erano celebrati nella rinnovata Reggia di Versailles, dove il “Re Sole” risiedette dal 1672.