Albert, Hans

filosofo e sociologo tedesco (Colonia 1921). Ha insegnato sociologia e filosofia presso l'Università di Mannheim. Al suo nome è legato il “razionalismo critico”, quel particolare indirizzo dottrinario della filosofia tedesca contemporanea che prende le mosse dalla riflessione di K. R. Popper. Nelle opere Per un razionalismo critico (1969) e Difesa del razionalismo critico (1971), Albert propone l'esercizio di una ragione criticamente controllata e plurale, opponendosi drasticamente alle istanze dell'esistenzialismo heideggeriano, all'ermeneutica di H. G. Gadamer, alla “teoria critica” di Th. W. Adorno. Il “trilemma di Münchhausen” (ossia il regresso all'infinito, la circolarità delle deduzioni e il ricorso a principi arbitrariamente posti come autoevidenti), nel quale cadrebbero le filosofie che credono di poter trovare la fondazione del sapere, viene riproposto in La miseria della teologia (1985). Albert ha ribadito in Ordine, conflitto e libertà nei grandi mutamenti del nostro tempo (Certosa di Pontignano, Siena, 10-12 dicembre 1992, poi nell'almanacco Filosofia curato da G. Vattimo, 1995) sia l'istanza del controllo critico delle conoscenze sia la diversa consistenza degli enunciati scientifici e di quelli etici e filosofici, peraltro, già, delineata nel 1972 in Costruzione e critica. Nel 2007 ha pubblicato In Kontroversen verstrickt. Vom Kulturpessimismus zum kritischen Rationalismus.

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