Battipàglia

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comune in provincia di Salerno (19 km), 72 m s.m., 56,42 km², 50.948 ab. secondo una stima del 2007 (battipagliesi), patrono: Madonna della Speranza (prima domenica di luglio).

Cittadina della piana del Sele, posta alla sinistra del fiume Tusciano. Citata nel 1080, come sede di un castello (la “Castelluccia”), dopo vicende di cui si hanno scarse notizie fu ripopolata nel 1858 da Ferdinando II con i profughi del terremoto di Menfi e costituita in comune nel 1929. Nel secondo dopoguerra la bonifica e la riforma fondiaria della piana del Sele debellarono la malaria, facendone un importante centro agricolo e industriale. L'aspetto della “Castelluccia”, posta a dominio dell'abitato, ricostruito dopo i bombardamenti che seguirono allo sbarco degli Alleati a Salerno (1943), risale al Novecento. § L'agricoltura (cereali, ortaggi, pomodori San Marzano, barbabietole da zucchero, tabacco e frutta) e l'allevamento alimentano l'industria conserviera e casearia (mozzarella di bufala e burrate), cui si affiancano i settori tessile (maglieria), della plastica, degli imballaggi e dei materiali da costruzione (bitumi).

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