Biènno

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comune in provincia di Brescia (68 km), 462 m s.m., 30,97 km², 3510 ab. (biennesi), patrono: santi Faustino e Giovita (15 febbraio).

Centro posto nella valle del torrente Grigna, tributaria della media Valcamonica. Di origine romana, ebbe vicende storiche comuni agli altri centri della valle principale: nel 1337 entrò a far parte dei domini dei Visconti, mentre nel 1428 fu compreso in quelli della Repubblica di Venezia.§ La parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita, edificata nel sec. XVII, conserva affreschi del Fiammenghino (1622) e di Antonio Cappello. Nella chiesa di Santa Maria Annunciata (sec. XIV-XV) sono contenute opere di Giovanni Pietro da Cemmo (Deposizione, 1493) e del Romanino (1539-40); la pala dell'altare maggiore è del Fiammenghino. Storica è la fucina di San Tomah (1643), che testimonia con il suo Museo Etnografico del Ferro i metodi della lavorazione artigianale del ferro, diffusasi a partire dal sec. XVII con la scoperta, nella zona, di notevoli giacimenti metalliferi.§ Le coltivazioni agricole (foraggi) sono collegate all'allevamento (equini, bovini e caprini). L'industria è attiva nei settori meccanico (attrezzi agricoli), dei metalli (materiali ferrosi e non) e dell'abbigliamento (abiti da lavoro).

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