Bonito

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comune in provincia di Avellino (35 km), 490 m s.m., 18,62 km², 2588 ab. (bonitesi), patrono: san Bonito (15 gennaio e prima domenica di agosto).

Centro dell'Appennino Sannita, posto sul versante sinistro del fiume Ufita. Citato nel sec. X come castrum Boniti, fu possesso normanno tra la Contea di Ariano e il Ducato di Benevento. In età angioina appartenne alla famiglia locale dei Bonito fino al 1445. Passato agli Orsini, fu poi dei Pisanelli (1648) e di nuovo dei Bonito (1674), entrando a far parte del demanio regio nel 1757. Fu danneggiato dai terremoti del 1688 e del 1980. § Nella parrocchiale dell'Assunta (rimaneggiata nel sec. XX) è conservata una tela del 1742 (Madonna Candelora). Nell'oratorio della Buona Morte è un dipinto, Annunciazione e santi, del sec. XVIII. Il castello normanno ha pianta quadrata con torri cilindriche; settecentesca è la chiesa di Sant'Antonio. § Le principali risorse economiche provengono dall'agricoltura, che produce cereali, tabacco, uva (vino taurasi DOCG), olive e frutta, e dall'allevamento bovino e ovino.

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