Bruni, Leonardo, detto Leonardo Aretino

umanista italiano (Arezzo 1370-Firenze 1444). Discepolo di C. Salutati, dopo essere stato segretario apostolico (1405-14), succedette al suo maestro (1427) nella carica di cancelliere della Repubblica Fiorentina. Come Salutati, Bruni sostiene la necessità che il dotto prenda parte attiva alla vita civile e politica; e all'ideale della libertà repubblicana è ispirata la sua opera maggiore, le Historiae Florentini populi, prima vera storia di Firenze, dalle origini della città fino alla morte di Gian Galeazzo Visconti. Importante è anche il Commentarius rerum suo tempore gestarum, narrazione degli avvenimenti italiani dal 1378 al 1440, ricostruiti con metodo rigoroso sulla base dei documenti della cancelleria fiorentina. All'umanesimoBruni fornì testi di capitale importanza con le sue traduzioni da Platone e da Aristotele; ma non disdegnò il volgare e, nei Dialogi ad Petrum Histrum, prese le difese dei grandi trecentisti, illustrando inoltre le personalità di Dante e di Petrarca in due esemplari biografie. Il mito di Firenze anima infine le pagine della Laudatio Florentinae urbis, in cui è proposto il modello di un'ideale città-Stato.

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