Cannara

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comune in provincia di Perugia (32 km), 191 m s.m., 32,65 km², 4248 ab. (cannaresi), patrono: san Matteo (21 settembre).

Centro della valle Umbra alla sinistra del fiume Topino. Fondato dagli Umbri, fu chiamato Urvinum Hortense dai Romani; prese l'attuale nome nel sec. XII con riferimento alle canne che crescevano abbondanti sul territorio paludoso. Nell'alto Medioevo fu sotto il Ducato di Spoleto. Divenuto libero comune, fu conteso tra Assisi, Perugia e il papato. Nel 1492 cadde sotto i Baglioni, che lo tennero fino al 1649, allorché entrò a far parte dello Stato della Chiesa. § Delle antiche mura, risalenti al sec. XII-XIII, rimangono soltanto un'alta torre e un torrione. Dello stesso periodo è la chiesa di San Biagio con facciata in conci rossi. Nella chiesa della Buona Morte, il cui aspetto è dovuto ai rifacimenti dei sec. XVI e XVIII, si dice che san Francesco istituì il Terzo Ordine. Nei pressi di Collemancio si trovano resti romani, testimonianza dell'organizzazione centuriata impostata sulla via Flaminia. § Molto sviluppati sono l'agricoltura (cereali, olivo, vite, funghi, ortaggi e coltivazione specializzata della cipolla) e l'allevamento (bovino e suino); l'industria è presente con impianti alimentari, chimici, metalmeccanici e del legno.

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