Castèl di Sangro

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comune in provincia di L'Aquila (115 km), 793 m s.m., 84,05 km², 6639 ab. (castellani), patrono: san Rufo (27 agosto).

Centro posto nella media valle del fiume Sangro. Il borgo, dei conti della Marsica, che nel sec. IX vi edificarono un castello sui resti di un'acropoli forse preromana (Castrum Sari o Caracinorum), fu semidistrutto dal cardinale Giovanni Colonna nel 1236 e da un terremoto nel 1456. Elevato a città nel 1774, trovandosi sulla linea Gustav, subì gravi danni durante la seconda guerra mondiale e ancora nel terremoto del 1984. § La chiesa dell'Assunta, fondata prima del Mille ma più volte ricostruita fino ad assumere l'aspetto barocco attuale, ha una movimentata facciata in travertino e conserva un paliotto cinquecentesco e dipinti di D. A. Vaccaro (sec. XVIII). Si ricordano inoltre la chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano (sec. XVI) e quella della Morte e dell'Orazione (sec. XVIII). Interessante è il Museo Civico Aufidenate, ospitato nel convento della Maddalena. Nella frazione di Roccacinquemiglia sono i resti del monastero di Santa Maria di Cinquemiglia (sec. XIII). § L'economia si basa sull'industria tessile, metallurgica, alimentare e dei materiali da costruzione e sull'artigianato del ferro battuto. È diffuso l'allevamento bovino. Rilevante il turismo estivo ed escursionistico. § È inserito nella linea ferroviaria percorsa dal cosiddetto “treno dei parchi”, che permette di raggiungere i tre parchi nazionali abruzzesi.

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