Esòpo

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(greco Áisopos; latino Aesōpus), favolista greco (forse sec. VI a. C.). Di lui già gli antichi sapevano ben poco: raccontavano che era originario della Frigia, di condizione servile e di aspetto deforme. Gli fu attribuita l'invenzione della favola d'animali con significato allegorico, e una raccolta, sotto il suo nome, era letta nelle scuole. Le redazioni a noi giunte di favole esopiche sono di età ellenistica e ne comprendono in totale ca. 400. Si tratta per lo più di piacevoli quadri di vita, nei quali sotto la maschera degli animali sono rappresentati degli uomini coi loro vizi e le loro virtù più elementari. Il valore artistico è disuguale; la morale è quella popolare. Il genere ebbe molta fortuna; fu ripreso da Babrio e in latino da Fedro e Aviano.

U. Ursing, Studien zu griechischen Fabel, Lund, 1930; M. Nojgard, La fable antique, vol. I, Copenaghen, 1964; S. Jedrkiewcz, Sapere e paradosso nell'antichità. Esopo e la favola, Roma, 1989.

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