Gólfo, corrènte del-

corrente marina calda dell'Oceano Atlantico, il cui nome improprio deriva dal fatto che un tempo si credeva che essa si originasse dal deflusso del golfo del Messico verso l'Oceano Atlantico. In effetti la corrente della Florida, che esce dal golfo del Messico attraverso gli stretti della Florida, è solo uno dei due rami principali della corrente del Golfo (l'altro ramo è la corrente delle Antille, che corre all'esterno dell'arco delle Antille). Dall'unione della corrente della Florida con la corrente delle Antille ha origine, tra la penisola della Florida e i banchi delle isole Bahama, la corrente del Golfo, che a E di Terranova è detta più propriamente corrente nordatlantica. La corrente lambisce le coste orientali dell'America Settentrionale dalla Florida fino all'altezza di capo Hatteras dove devia verso NE toccando i banchi di Terranova e incontrando la fredda corrente del Labrador a 55º latino N. Attraversato l'Oceano Atlantico, giunge in prossimità delle coste europee, dove si divide in tre rami principali: uno si porta a S mescolandosi alla fredda corrente delle Canarie (che, unendosi alla Corrente nord-equatoriale, chiude il circuito dell'Atlantico settentrionale, costeggiando nell'insieme il cosiddetto Mar dei Sargassi); un altro prosegue verso NE penetrando nei mari dell'Europa nordoccidentale e toccando le Isole Britanniche, la Norvegia, l'Islanda e le Svalbard, mentre il terzo volge a W unendosi alla fredda corrente del Labrador. La corrente del Golfo esercita un benefico influsso sul clima delle regioni costiere lungo cui scorre. Tipica corrente di gradiente, la corrente del Golfo è caratterizzata ai suoi lati da elevate variazioni di temperatura e di salinità, e anche nel colore blu-indaco si differenzia nettamente da quello verdastro delle acque circostanti. La temperatura media delle acque superficiali, che è di 27 ºC all'origine, scende a 24-25 ºC all'altezza di capo Hatteras e a 20 ºC presso Terranova: la salinità è del 36-36,5‰. La sua larghezza iniziale è di ca. 50-60 km e interessa una massa d'acqua profonda sino a 700-800 m. La velocità media in superficie, che è di ca. 125 km al giorno nel tratto Florida-capo Hatteras (con punte, in certi periodi dell'anno, di 200 km al giorno) decresce sempre più fino a raggiungere valori di 30-10 km al giorno al largo delle coste europee; la portata viene stimata in 50-100 milioni di m3/s, che si riducono a soli 10 milioni di m3/s presso le coste dell'Europa. Osservata per la prima volta da Ponce de León nel 1513, fu studiata da Franklin (che le diede il nome di corrente del Golfo) e da Pillsbury. In inglese, Gulf Stream.
Secondo alcuni climatologi, il riscaldamento globale e il conseguente scioglimento dei ghiacci del Polo Nord e della Groenlandia, potrebbero diluire l’acqua della Corrente, diminuendone la densità e la salinità. In questo modo l’acqua fredda e salata del Nord Atlantico non avrebbe il peso necessario per precipitare in profondità sul fondo del mare bloccando il ciclo della Corrente del Golfo (il cosiddetto “nastro trasportatore”). La conseguenza dell’arresto o del rallentamento della Corrente del Golfo sarebbe un forte irrigidimento del clima europeo.

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