Kukučín, Martin

pseudonimo del narratore slovacco Matej Bencúr (Jasenová 1860-Lipik, Iugoslavia, 1928). Laureatosi in medicina a Praga, visse a lungo in Iugoslavia (1894-1908) e nell'America Meridionale (1908-22). Kukučín, uno dei maggiori esponenti del realismo slovacco, scrisse racconti, bozzetti e romanzi ispirati per lo più da un'acuta osservazione di ambienti e di personaggi popolari della sua patria (Romanzo paesano, 1881; La giovenca screziata, 1885; Ombre e luce, 1887; Anni giovanili, 1889; Le reclute, 1891; Acqua cheta, 1892; Piccoli schizzi dalla grande città, 1890; Cronache della casa triste, 1894; Dai tempi studenteschi, 1904), impressioni e appunti di viaggio (Schizzi dai miei viaggi, 1923; Impressioni dalla Francia, 1924) e quattro grossi romanzi che costituiscono la parte più significativa dell'intera sua opera: La casa sul pendio (1904), La madre chiama (5 vol., 1926-27), Lukáš Blahosej Krason (postumo, 1929) e Bohumil Valizlost Zábor (postumo, 1930).

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