Mercier, Louis-Sébastien

scrittore francese (Parigi 1740-1814). Sensibile ai mutamenti del gusto, seguì la voga sentimentale nelle poesie (Héroïdes, 1765) e quella del dramma borghese in alcune opere di contenuti sociali alquanto originali (Jenneval, 1764; Le déserteur, 1772; La brouette du vinaigrier, 1774), alle quali fanno da contrappunto freddi drammi storici (La destruction de la Ligue, 1782; La mort de Louis XI, 1783; Timon d'Athènes, 1794). In seguito alla pubblicazione di un polemico Tableau de Paris (1781 e 1788; Quadro di Parigi), riparò in Svizzera, poi in Germania. Tornò in patria allo scoppio della Rivoluzione e assunse una posizione girondina. Imprigionato nel 1793, nel 1795 entrò nel Consiglio dei Cinquecento. Raccolse le sue idee estetiche in Du théâtre, essai sur l'art dramatique (1773), Mon bonnet de nuit (1783), Cours de littérature, incompiuto. Accanto al Tableau de Paris si colloca per affinità di contenuti la sua opera più curiosa, L'an 2440 (1771), confronto tra la Parigi contemporanea e la Parigi futura del sogno illuministico.

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