Montevideo

Indice

capoluogo del dipartimento omonimo e capitale dell'Uruguay, 1.269.648 ab. (2004), l'agglomerato urbano 1.383.416 ab. (2004).

Generalità

"Per la pianta della città vedi il lemma del 13° volume." Situata a 210 km a ESE di Buenos Aires, sulla sponda settentrionale del Río de la Plata, attorno alla piccola baia omonima "La pianta della città è a pag. 158 del 15° volume." . Sviluppatasi fin dal sec. XIX in maniera abnorme nei confronti delle dimensioni del Paese, in seguito all'immigrazione estera e al progressivo esodo rurale, Montevideo è di gran lunga il principale centro amministrativo, economico e culturale dell'Uruguay, di cui ospita quasi la metà della popolazione. Vi convergono importanti linee stradali, ferroviarie e aeree e nel suo porto, tra i maggiori dell'America Meridionale, si registra il 90% ca. del movimento annuo di merci dell'intero Paese (esportazione di bestiame, pelli, cereali, lana). È sede di industrie alimentari (carni surgelate), tessili, chimiche (fibre sintetiche e artificiali), petrolchimiche (raffineria a La Teja), farmaceutiche, calzaturiere, della carta, del cemento e del tabacco. Di notevole interesse economico è il movimento turistico, favorito dalla salubrità del clima e dalla bellezza dei dintorni, dove si sono sviluppati rinomati centri balneari quali Punta del Este. Montevideo è infine sede di due università, l'Universidad de la República (1849) e l'Universidad del Trabajo (1942), e di numerosi istituti superiori, accademie, musei e biblioteche. Aeroporto internazionale di Carrasco.

Storia

La località deve il suo nome all'esclamazione di un soldato portoghese componente la spedizione di Magellano, il quale rimase sorpreso nel vedere un monte in una regione così pianeggiante (Monte vide eu!). Conosciuta dal 1520, la regione fu abbandonata dai coloni a causa della bellicosità dei suoi abitanti. Nel 1724 venne costruita una fortezza dal governatore di Buenos Aires Bruno Mauricio de Zabala, intorno alla quale sorse la città. Grazie al suo porto naturale e al legame diretto con Buenos Aires, si sviluppò rapidamente nel sec. XVIII. Nel 1806 servì da base per la riconquista di Buenos Aires occupata dagli Inglesi e nel 1807 fu a sua volta occupata. Tornata agli Spagnoli, dopo l'indipendenza dell'Argentina Montevideo, per rivalità con Buenos Aires, si schierò con i realisti contro Artigas che combatteva per l'indipendenza. Dopo la rottura tra Artigas, che proclamò l'indipendenza dell'Uruguay, e l'Argentina, fu conquistata dai patrioti argentini (1814) che la dovettero cedere ad Artigas l'anno seguente. Nel 1816 truppe portoghesi del Brasile entrarono dal nord e nel gennaio del 1817 occuparono Montevideo. Seguirono anni di continua guerriglia intorno alla città. L'Argentina e il Brasile entrarono in guerra finché nel 1828, sotto le pressioni di Francia e Gran Bretagna, i due Paesi si accordarono per concedere l'indipendenza all'Uruguay di cui Montevideo divenne la capitale. Subì, poi, un lungo assedio durante la guerra (1843-52) contro il generale Oribe, appoggiato dall'Argentina di Rosas. Il Brasile venne in aiuto della città e si formò anche una legione straniera di difesa comandata da Giuseppe Garibaldi. Nel 1852 il caudillo argentino Urquiza spodestò Rosas e tolse l'assedio a Montevideo. Alla fine dell'Ottocento Montevideo divenne un importante centro commerciale e finanziario e conobbe una notevole prosperità. Dal dicembre 1933 al gennaio 1934 si tenne la settima Conferenza panamericana in cui fu approvato un trattato di non intervento tra gli Stati delle due Americhe.

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