Niccolò di Liberatóre, detto l'Alunno

pittore italiano (Foligno ca. 1430-ca. 1502). La sua attività condizionò largamente la cultura pittorica quattrocentesca in Umbria e Marche, prima dell'avvento del Perugino. L'influsso di Benozzo Gozzoli, evidente nelle opere giovanili, viene poi assorbito dalle suggestioni della pittura dei Vivarini, accolte da Niccolò nell'attività marchigiana, con tipiche accentuazioni espressive (polittici di Cagli, 1461-65, ora a Milano, Brera, e di Montelparo, 1466, ora a Roma, Pinacoteca Vaticana). L'ultima attività è segnata da un'interpretazione rude e quasi popolaresca dei modi del Crivelli.

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