Ninétta del Verzée

poesia milanese di C. Porta (1814). È la storia di una prostituta, che narra a un cliente le vicende scabrose della sua seduzione e poi della sua perdizione a opera dell'uomo amato, che l'ha spogliata di tutto, sfruttandola prima nel suo lavoro di pescivendola, poi nel commercio che essa fa di se stessa. Con un linguaggio violentemente realistico è messa a nudo una sordida realtà e si esprime una pena struggente, senza luce di speranza.

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