Paraschivescu, Miron Radu

poeta romeno (Zimnicea 1911-Bucarest 1971). Frequentò a Bucarest la facoltà di lettere, collaborando a riviste di sinistra. Entrato nel 1933 nel movimento comunista clandestino, assunse nel 1936 la condirezione di Era Nuova. Dopo l'instaurazione della Repubblica, fu redattore capo della rivista letteraria di Cluj. Come poeta s'impose nel 1941 con Canti zigani: adattando alla situazione locale temi e forme del Romancero gitano di F. García Lorca, egli volge la pittoresca rappresentazione del mondo zigano a significato di protesta politica di alto valore umano. Dieci anni dopo vide la luce L'inno della Romania, che abbraccia in rapido scorcio le tappe fondamentali del movimento rivoluzionario romeno: dalle libere rivolte degli haiduci alla rivoluzione organizzata del 1943. I volumi successivi, da Laude (1956) a Tristele (1968), hanno carattere meno unitario, anche perché raccolgono versi scritti in periodi precedenti. L'elogio del quotidiano e l'amore, cantato e goduto in tutta la sua pienezza, costituiscono i temi dominanti. Ma la poesia più vibrante di Paraschivescu nasce sotto l'impulso dell'entusiasmo civile e politico e si realizza nel respiro ampio e nel timbro martellante della strofa whitmaniana. La natura generosa di questo poeta si è manifestata nelle traduzioni e nell'attenzione riservata ai giovani scrittori ancora oscuri.

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