Reinhardt, Jean-Baptiste “Django”

chitarrista e compositore jazz di origine gitana (Liverchies, Belgio, 1910-Fontainebleau, Francia, 1953). Nomade analfabeta, per un incidente in gioventù non articolava due dita della sinistra; a onta di ciò, sviluppò sulla chitarra uno stile sgargiante, di bravura, in cui l'improvvisazione jazz si fondeva con naturalezza con umori zigani, spagnoli, ungheresi, balcanici. Il suo Quintette du Hot Club de France, che diresse con il violinista S. Grappelli, incise in abbondanza (1934-47) e fu il più importante e popolare gruppo jazz europeo d'anteguerra. Nel 1946 Reinhardt si convertì al bebop e adottò la chitarra elettrica, da cui seppe trarre bagliori timbrici che prefigurano i colori del rock. Pur non sapendo scrivere, compose numerosi brani che rivelano una spontanea inventiva melodica e formale (Nuages, Boléro, Hungaria, Appel Indirect, Daphne, Babik, Anouman, Nuits de St.-Germain-des-Prés). È un caposcuola della chitarra jazz.

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