Santucci, Luigi

scrittore italiano (Milano 1918-1999). Di formazione cattolica, rivelò fin dal primo volume, Misteri gaudiosi (1946), un fine umorismo di derivazione chestertoniana, congiunto a una festosità da antico fioretto. Dopo In Australia con mio nonno (1947), Lo zio prete (1952) e L'imperfetta letizia (1954), ha raggiunto i suoi esiti più maturi con Il velocifero (1964) e Orfeo in paradiso (1967), romanzi ambientati in una Milano tra fine secolo e primo Novecento, mentre in Non sparate sui narcisi (1967) ha affrontato i problemi della Milano contemporanea, assediata dallo smog. La dimensione fantastica e misteriosa, sempre venata di impalpabile allegria, torna nei successivi Come se (1973), Il mandragolo (1979) ed Eschaton (1999), l'ultima sua opera, un timido viaggio nell'aldilà. Di impostazione apologetica sono i saggi Chi è costui che viene? (1953) e Volete andarvene anche voi? (1970). Ancora a cavallo tra religione e fiaba i volumi L'uomo del flauto (1990), Fuga dall'Egitto (1991), Manoscritto da Itaca (1991), Il cuore dell'inverno (1992). Nel volume Se io mi scorderò (1969) Santucci ha raccolto i versi dedicati alla madre morta. Per il teatro, ha scritto le sacre rappresentazioni Chiara (1955) e L'angelo di Caino (1956) e le commedie in dialetto milanese L'arca di Noè (1964) e Noblesse oblige (1966). Santucci si è occupato anche di letteratura per l'infanzia: La letteratura infantile (1958) e i racconti-parabola Il bambino della strega (1981).

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