Sarraute, Nathalie

scrittrice francese (Ivanovo 1902-Parigi 1999). Nata in Russia (il cognome originario era Černiak) e trasferitasi a Parigi all'età di 8 anni, ha compiuto studi di diritto ed esordito nella letteratura nel 1938 con una raccolta di testi brevi, Tropismes (1938; Tropismi), un'originale ricerca di nuovi moduli narrativi atti a cogliere nel loro movimento reale i fenomeni fisici e psichici mascherati dalla superficie convenzionale dell'esistenza e restituiti attraverso la tecnica della “sottoconversazione”. Questo tema, che è al tempo stesso riflessione teorica sull'arte del romanzo, si sviluppa in tutta la narrativa successiva con i romanzi Portrait d'un inconnu (1948; Ritratto d'ignoto), Martereau (1953), Le planétarium (1959; Il planetario), Les fruits d'or (1963; I frutti d'oro), Entre la vie et la mort (1968; Tra la vita e la morte), Vous les entendez? (1972; Li sentite?), ...disent les imbéciles (1976; ...dicono gli imbecilli), e nelle pièces scritte per il teatro Le silence et la mensonge (1967; Il silenzio e la menzogna), Isma (1975), C'est beau (1975; È bello), Elle est là (1978; Lei c'è), oltre a essere acutamente analizzato nel saggio L'ère du soupçon (1956; L'età del sospetto). Per il suo carattere di ricerca e di rottura con la tradizione, l'opera della Sarraute è assimilata a quella del nouveau roman. Nel 1982 ha scritto per il teatro Pour un oui ou pour un non (Per un sì o per un no), che si riallaccia alle “sottoconversazioni” di Tropismes. Notevole il saggio L'usage de la parole (1980; L'uso della parola), sulle potenzialità contenute nei vocaboli di uso comune, mentre Enfance (1983; Infanzia, di cui è uscito un interessante seguito con il medesimo titolo nel 1995) è centrato sul dialogo intimo tra l'autrice e il suo io. Nel 1986 ha dato alle stampe il saggio Flaubert le précurseur (Flaubert precursore), nel 1989 Tu ne t'aimes pas (Tu non ti ami) e nel 1996 Ici (Qui). Nel 1996 la sua opera è stata pubblicata nella prestigiosa collana della Pléiade, a corollario di un'importante e fortunata carriera. Ha pubblicato, inoltre, Ouvrez (Aprite) nel 1997 e, nello stesso anno, il Festival di Spoleto le ha reso omaggio, presentando i suoi due atti unici, C’est beau e Elle est là.

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