Viadana

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comune in provincia di Mantova (39 km), 26 m s.m., 102,16 km², 16.933 ab. (viadanesi), patrono: san Nicola (10 settembre).

Cittadina del basso Mantovano, situata presso l'argine sinistro del Po. Di origine romana, fu possesso dei Cavalcabò, che emanarono statuti rimasti in vigore fino agli inizi dell'Ottocento; nel 1415 fu conquistata dai Gonzaga, che vi eressero un castello; nel 1708 passò all'impero asburgico.§ Nel centro storico sorgono la parrocchiale di Santa Maria Assunta del Castello (1522-67 e modificata nell'Ottocento), che conserva un trittico attribuito al Vivarini e opere del Malosso, del Borgani, del Tassinari e del Brusasorci; la chiesa barocca dei Santi Rocco e Sebastiano di Pier Antonio Maggi (1744); il Palazzo Comunale (1752) con portico a torre e il palazzo dell'ex Monte di Pietà, sede del Museo Civico “Antonio Parazzi”, con reperti dell'Età del Bronzo e romani.§ L'economia si basa sull'industria, attiva nei settori alimentare (formaggi, surgelati e carni), metalmeccanico, chimico (vernici), tessile, medicale, degli articoli casalinghi (biancheria, scope, pennelli e spugne), delle materie plastiche, degli imballaggi, dell'abbigliamento e della lavorazione della pelle. L'agricoltura produce cereali, ortaggi (pomodori e zucche), frutta (meloni e cocomeri), barbabietole da zucchero, uva da vino (lambrusco DOC) e foraggi. È diffuso l'allevamento bovino e suino. Si praticano la pioppicoltura e in numerosi vivai la floricoltura.

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