Vulvodinìa

patologia a carico dell’area vulvare che colpisce il 12-15% delle donne e che si caratterizza attraverso dolore o bruciore con andamento cronico, intermittente o episodico. Può manifestarsi spontaneamente oppure in occasioni specifiche (nel periodo premestruale, durante i rapporti sessuali, nel corso di un'attività fisica). Le cause, sebbene in passato privilegiassero soprattutto l’aspetto psicogeno, sono diverse e interagenti tra loro e vanno dai traumi fisici (biopsia, parto con lacerazione) ai rapporti sessuali indesiderati, dalle ripetute infezioni batteriche alla predisposizione genetica infiammatoria, dall’utilizzo di biancheria troppo stretta ad attività fisiche microtraumatizzanti (bicicletta, equitazione), dall’eccessivo impiego di detergenti intimi all’ipersensibilità nei confronti delle sostanze chimiche presenti nei medicinali usati proprio per combattere il bruciore. La localizzazione del dolore consente inoltre di distinguere tra vulvodinìa generalizzata e vulvodinìa localizzata, quest’ultima a carico soprattutto del vestibolo (si parla in questo caso di vestibulodinìa) o del clitoride (clitoridodinìa).

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