Vèrtova

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comune in provincia di Bergamo (21 km), 397 m s.m., 15,93 km², 4701 ab. (vertovesi), patrono: san Marco (25 aprile).

Centro situato alla destra del fiume Serio, allo sbocco della valle omonima nella val Seriana. Appartenne ai vescovi di Bergamo e in seguito ai Bondi e agli Albertoni, finché nel 1235 divenne libero comune con propri statuti, entrando a far parte della confederazione cosiddetta “di Honio” (sciolta nel 1263). Dopo un breve dominio dei Visconti, che le concessero particolari esenzioni e privilegi, passò alla Repubblica di Venezia (1428).§ L'abitato, d'impianto medievale, è caratterizzato dalle abitazioni con loggiato (ciodére), dalla tipica architettura rustica. Tra gli edifici religiosi spiccano la cappella della Trinità, edificata nel sec. XX sul luogo di un edificio dei sec. XIV-XV, con affreschi dei sec. XV-XVI all'esterno e all'interno, e la parrocchiale dell'Assunta, eretta da G. B. Quadrio alla fine del sec. XVII, con pregevoli portali di bronzo e all'interno dipinti del Talpino (sec. XVII), di Marziale Carpinoni (XVII) e arredi lignei del sec. XVIII dei Fantoni.§ L'economia si basa sull'industria tessile (con attività che spaziano dalla tessitura alla confezione), cui si affiancano aziende operanti nei settori meccanico, della lavorazione dei metalli, del legno e dei materiali per l'edilizia. L'agricoltura produce soprattutto cereali, ortaggi e foraggi per l'allevamento.

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