Zwerenz, Gerhardt

scrittore tedesco (Gablenz, Vogtland, 1925). Allievo del filosofo Bloch, negli anni 1956-57 fu alla testa dell'opposizione intellettuale nella Repubblica democratica tedesca, che lasciò nel 1957 per rifugiarsi nella Germania Occidentale. Nel volume Ärgernisse. Von der Maas bis an die Memel (1961; Scandali. Dalla Mosa al Memel) attacca i cattolici come i comunisti, la letteratura impegnata come quella esoterica. La provocazione continua con Casanova oder der kleine Herr in Krieg und Frieden (1966; Casanova ovvero il piccolo signore in pace e in guerra). Dopo il romanzo Kopf und Bauch (1971; Testa e ventre) e il saggio Der plebejische Intellektuelle (1972; L'intellettuale plebeo), sono apparsi fra l'altro il romanzo Die Erde ist unbewohnbar wie der Mond (1973; La terra è inabitabile come la luna), l'autobiografia Der Viderspruch (1974; La contraddizione) e i romanzi Wozu das ganze Theater? (1977; Perché tante scene?), Ein fröhliches Leben in der Wüste (1979; Vita allegra nel deserto), Venus aum dem Vulkan (1982), Der Bunker (1983; Il bunker), Die schönsten Lachgeschichten (1985; Le più belle storie esilaranti). Dopo aver clamorosamente abbandonato, nel 1990, la scena culturale, è tornato a far parlare di sé nel 1993 con il volume Rechts und dumm (Di destra e stupidi), in cui polemizza contro le vecchie e nuove tendenze nazionaliste della Germania; di tono diverso è invece Links und lahm (1994; Di sinistra e smidollati), in cui auspica la creazione di una vera alternativa di sinistra nella Germania del dopomuro.

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