adrenocorticale

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agg. e sm. [adreno-+corticale]. Ormoni adrenocorticali, gruppo di ormoni di natura steroidea, prodotto dalla corteccia delle ghiandole surrenali, la cui secrezione è regolata da un apposito ormone ipofisario (corticotropina). Nelle surrenali umane sono state individuate alcune decine di adrenocorticali aventi una struttura a 21 atomi di carbonio, caratteristica del nucleo del pregnano. Vengono distinti in due gruppi in rapporto al loro significato fisiologico: glicocorticoidi e mineralcorticoidi. I mineralcorticoidi regolano il metabolismo idrico e salino mantenendo costante la composizione e il volume dei liquidi nell'organismo; i glicocorticoidi controllano vari processi legati al ricambio glicolipoproteico, all'omeostasi e alla resistenza dell'organismo agli stress. Numerosi steroidi di tipo adrenocorticale vengono oggi prodotti per sintesi; tra i prodotti sintetici figurano sostanze di grande importanza terapeutica. La sintesi industriale degli adrenocorticali parte in genere dalle saponine e, in particolare, dall'ecogenina e dalla diosgenina estratte sotto forma glucosidica da alcune piante della famiglia Liliacee. La sintesi avviene attraverso una serie di complesse reazioni chimiche, realizzate sia con metodi convenzionali sia per via fermentativa. I raggruppamenti funzionali che nella molecola degli adrenocorticali sono indispensabili per la conservazione dell'attività ormonale sono il doppio legame tra C4 e C5, le funzioni chetoniche in C₃ e C₂0 e l'ossidrile in C₂₁

I più importanti adrenocorticali naturali a prevalente effetto mineralcorticoide sono il desossicorticosterone e l'aldosterone; l'effetto glicocorticoide prevale nell'11-desossicorticosterone, nel cortisone e nell'idrocortisone. L'attività ormonale viene esaltata dall'introduzione di un doppio legame tra C₁ e C₂ (prednisone e prednisolone). L'inserimento di un atomo di fluoro nella posizione 9 del nucleo aumenta talora l'attività glicocorticoide (desametasone, triamcinolone) diminuendo l'effetto mineralcorticoide, in alcuni casi esalta invece entrambe le attività (fludrocortisone). Numerosi meccanismi fisiologici sono sotto il diretto controllo degli adrenocorticali. Il meccanismo d'azione degli adrenocorticali è in gran parte sconosciuto. Oltre che nella terapia sostitutiva e come diagnostici, gli adrenocorticali sono oggetto di molteplici applicazioni terapeutiche. Trovano impiego nelle malattie allergiche (asma, riniti, edema angioneurotico, reazioni anafilattiche) e del sistema muscolo-scheletrico (artrite reumatoide, gotta, febbri reumatiche, osteo-artrite), in oculistica, in dermatologia, in alcune malattie del sangue (anemia emolitica, porpora trombocitopenica), nella leucemia, nella terapia dello shock. L'impiego degli adrenocorticali, pur essendo prezioso e spesso insostituibile, non è tuttavia privo di pericoli, sia per la facilità di iperdosaggio sia per i numerosi effetti collaterali. Le manifestazioni collaterali più comuni sono l'ulcera peptica, disturbi del metabolismo glicidico e proteico, atrofia muscolare, alterazioni cutanee e delle mucose, disfunzione delle gonadi, disturbi mentali.

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