Lessico

Sf. [sec. XII; dal latino civítas -ātis, insieme di cittadini, da civis, membro libero di una città].

1) Centro di vita sociale nel cui ambito si svolgono varie attività di tipo culturale, amministrativo, religioso, politico (e il cui influsso si estende al territorio circostante), esplicate in un aggregato di costruzioni di vario genere a cui si assommano spazi liberi in modo da rendere possibile o facilitare lo svolgimento delle attività umane nonché l'espletamento dei bisogni di un considerevole numero di individui: “Le nostre città sono il centro antico di tutte le comunicazioni di una larga e popolosa provincia” (Cattaneo). In particolare: A) città alta, la parte più elevata di un centro abitato sorto su un'altura, solitamente in contrapposizione a città bassa; città vecchia, il nucleo attorno a cui si è venuto estendendo l'abitato e che nella maggior parte dei casi ne costituisce la sezione centrale; città capitale, dove hanno sede gli organi centrali dello Stato; città aperta; città forte, fortezza; città olimpica, zona apprestata, con appositi complessi urbanistici a carattere provvisorio, a volte permanente, per accogliere gli atleti partecipanti alle Olimpiadi. B) Nelle loc.: città-Stato, costituente uno Stato indipendente come il comune medievale o la polis greca; città-giardino,città satellite, v. oltre; città-studi (o degli studi o universitaria), area urbana entro cui sono articolati i vari edifici di un complesso universitario comprendente attrezzature e servizi, a livello di città, indispensabili alla vita dello studente; città dei ragazzi, istituzione educativa che ha lo scopo di accogliere in un ambiente adatto ragazzi abbandonati o sbandati per rieducarli secondo il sistema dell'autogoverno. Il primo esempio fu la Boy's Town, creata nel 1917 a Omaha (Nebraska) da padre E.-J. Flanagan. In Italia la genesi delle città dei ragazzi è da ricollegare con il periodo difficile seguito alla II guerra mondiale, allorché sorse la repubblica dei ragazzi di Santa Marinella (Civitavecchia). C) Unita ad aggettivi che ne qualificano un aspetto specifico: città eterna, Roma; città santa, Gerusalemme. Con valore astratto e idealizzato: città di Dio, il Paradiso e anche la Chiesa: “Convenne rege aver che discernesse / della vera cittade almen la torre” (Dante).

2) Fig., l'insieme dei cittadini: “La città era in gran discordia” (Compagni).