gètto (astrofisica)

Indice

Descrizione generale

Eiezioni di natura fisica diversa che caratterizzano alcuni oggetti celesti. Nelle chiome cometarie si osserva, per esempio, con l'approssimarsi della cometa al perielio, il verificarsi di sporadiche emissioni gassose di tipo esplosivo che, assumendo forme a getto , si dimostrano anche in grado di turbare la traiettoria e la rotazione del nucleo solido. Si parla di getto anche per indicare le correnti di plasma che fuoriescono dalla corona del Sole andando ad alimentare il vento solare. Esiste un vasto campionario di astri tipici, comprendenti stelle di neutroni e sistemi binari a componenti degeneri (pulsar, nane bianche, buchi neri) nei quali la presenza di un campo magnetico anormalmente intenso condiziona la fuoriuscita violenta di plasma gassoso sospingendolo lungo le due direzioni polari in caratteristici getto contrapposti (tipico il caso di SS433 nell'Aquila). Galassie a getto sono poi dette molte galassie, e/o radiogalassie attive, dai cui bulbi si dipartono proiezioni di elettroni relativistici accompagnati da viva luce da sincrotrone, ovvero imponenti eruzioni di plasma gassoso “congelato” per collimazione magnetica lungo una qualche direzione preferenziale. Ricordiamo la galassia ellittica gigante M 87 nella Vergine e il quasar3C273, pure in Vergine; ma anche le radiogalassie “bilobate” vengono generalmente spiegate con la presenza di getti di plasma eccitato fuoriuscente dai relativi bulbi.

Meccanismo di produzione

Grazie ai rilevamenti effettuati con i mezzi d'indagine più avanzati (telescopio Hubble, Keck) il modello fisico effettivo, alla base della produzione dei getti , è descrivibile con la presenza di dischi di accrezione, costituiti da plasma gassoso posto in rotazione intorno a centri attrattivi preponderanti (addensamenti centrali costituiti da buchi neri supermassicci, ammassi di astri a neutroni) ove esso acquista quell'energia (di natura meccanica e radiativa) capace di imprimergli la pressione sufficiente a iniettarlo prevalentemente lungo l'asse del campo magnetico; direzione nella quale – sia nel senso polare N che in quello S – le linee di forza risultano “aperte” verso lo spazio esterno. Poiché i dischi di accrezione sono generalmente avvolti da masse di polveri che ne alterano la visibilità diretta, la diversa opacità di queste ultime, come pure il differente orientamento degli assi magnetici, sono elementi che mascherano sovente questo modello unitario nella pleiade apparente delle note sorgenti peculiari: galassie Seyfert, Markarian, quasar, radiogalassie bilobate, dotate di getti in precessione, cocoon stars, oggetti Herbig-Haro, Hoag, ecc. L'individuazione di buchi neri e dischi in rotazione nei bulbi della radiogalassia M 106, del quasar 3C273, della galassia attiva M87 (tutte sorgenti dotate di getti vistosi), sembra aver convalidato in pieno il modello unitario.

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