girolamini o gerolamini

(anche gerolamiti, gerolimiani), sm. pl. [sec. XIV; dal nome di San Girolamo]. Denominazione comune a vari ordini religiosi, originariamente ispirati alla regola monastica di San Girolamo e poi passati in genere a quella di Sant'Agostino sotto diverse denominazioni. I poveri eremiti spagnoli di San Girolamo, riconosciuti nel 1374 e dipendenti dal monastero di S. Bartolomeo di Lupiana (Toledo), seguirono la regola di Sant'Agostino dedicandosi alla vita contemplativa, alle missioni (Haiti) e ad attività culturali. Oggi hanno un monastero a Parrol (Segovia). Ebbero un ramo femminile nelle gerolamine, fondate da Maria Garcias in Toledo nel 1375; nel 1991 sopravvivevano in Spagna 2 case con una ventina di religiose. I gerolamiti dell'osservanza rappresentano una riforma dei poveri eremiti con il ritorno al severo rigorismo originario. Loro guida fu Lope di Olmedo. Dalla Spagna si diffusero in Italia, ma nel 1595 quelli spagnoli si riunirono al ramo primitivo e quelli italiani si estinsero poco dopo. Gli eremiti di San Girolamo della congregazione di Fiesole, istituiti nel 1360 dal sacerdote Carlo Guidi, furono riuniti in congregazione da Innocenzo VII (1406) sotto la regola agostiniana. Nel 1668 Clemente IX li fuse con i poveri eremiti di San Girolamo, formando un'unica congregazione sotto la denominazione di questi ultimi. Nel 1996, oltre il monastero di Santa María del Parral (Segovia, Spagna), i girolamini avevano un'altra casa per 19 religiosi. Nel ramo femminile, l'Istituto delle girolamine contava, nello stesso anno, 19 conventi con 287 religiose.

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