irrealtà

sf. [sec. XX; da irreale]. L'essere irreale. In filosofia, in contrapposizione al reale, ciò che è in sé negativo, inesistente, tanto in senso assoluto (assenza di ogni realtà) quanto in senso relativo (ciò che in determinate condizioni non ha realtà, ma in altre la può avere). In particolare, nelle concezioni dello psicologo tedesco K. Lewin, livello di irrealtà, zona dello spazio di vita in cui prevalgono le fantasie, i desideri, e non la considerazione delle effettive condizioni esistenti. Secondo Lewin, uno dei più importanti aspetti della maturazione dell'individuo è rappresentato dallo sviluppo e dalla differenziazione dei livelli di realtà e irrealtà.

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