residènte

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agg. e sm. e f. [sec. XIII; dal latino resĭdens-entis, ppr. di residēre, risiedere].

1) Di chi risiede o di ciò che ha sede in un certo luogo: una ditta residente a Milano; la popolazione residente di un Comune, quella che risulta iscritta all'anagrafe (compresi gli individui di fatto temporaneamente assenti). Più specificamente, in diritto, cittadino di uno Stato che ha la sua residenza in altro Stato. § Agli effetti del fisco per il residente all'estero valgono alcune norme generali che hanno avuto riconoscimento internazionale e sono applicate anche dall'ordinamento italiano: l'imposizione dei tributi avviene dove si trova la fonte della ricchezza o del reddito del residente; in base al diritto del domicilio (o residenza o dimora), il diritto di fiscalità è esercitato dallo Stato, che ha “potestà d'imperio” sul residente. È caduto ormai il principio che voleva prevalente la sovranità fiscale dello Stato alla cui nazionalità il residente apparteneva.

2) In informatica, programma residente in memoria, programma che rimane permanentemente in memoria principale, per esempio un programma supervisore; un programma non residente in memoria deve essere di volta in volta richiamato da una memoria esterna.

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